mercoledì 29 maggio 2013

ALLARME TONNO ROSSO A PALERMO, 100 RICOVERI PER INTOSSICAZIONE



 
Scatta l'allarme tonno rosso a Palermo, dove negli ultimi giorni oltre 100 persone sono state ricoverate in ospedale con sintomi da intossicazione alimentare. A causare il malessere sarebbe una partita di tonno avariato, in cattivo stato di conservazione. I sintomi più diffusi denunciati dai pazienti sono senso di nausea, irritazioni cutanee, tachicardia e difficoltà respiratorie. Per far luce sulla vicenda la polizia ha avviato delle indagini mentre proseguono i blitz e i sequestri di tonno rosso a Palermo e  Provincia.
Sembra che il pesce, pescato illegalmente, verrebbe conservato in mare già morto anche per quattro o cinque giorni. A riferirlo a GeaPress è il dott. Paolo Giambruno, Direttore dei Servizi Veterinari dell’ASP di Palermo, secondo il quale quanto sta avvenendo in questi giorni non può essere spiegato solo con la cattiva conservazione del tonno e le temperature elevate, che peraltro non ci sono ancora.

lunedì 27 maggio 2013

Barzelletta: “IL PRETE SICILIANO TRASFERITO AL NORD”



Un prete siciliano viene trasferito a TORINO.
La prima domenica in cui celebra una messa dice:
"Allora fratelli, oggi vi parlerò di Adamo ed Eva.
Adamo, bravo picciotto, lavuraturi, servu di Dio, SICILIANU era.
Eva, bottana, tentatrice, PIEMONTESE era!"


Al che tutti si lamentano, per cui il Vescovo chiama il prete
e gli raccomanda vivamente di non dare mai più interpretazioni della Bibbia di quel genere,
se non vuole essere trasferito.

Il prete promette che non ripeterà più un errore del genere.
La domenica successiva però dice:
"Allora cari confratelli, oggi vi parlerò di Abele e Caino.
Abele, ca ci facia i sacrifizi a Dio, onesto, picciottu ammodo,
degnu figghiu di so patri, SICILIANU iera.
Caino, traditore, figghiu di so matri, fratricida e medda, PIEMONTESE iera!"


Si ripetono le scene della domenica precedente e stavolta il vescovo si presenta anche lui al prete
e gli dice di avere intenzione di cacciarlo dalla città.
Il prete garantisce e promette, finché il vescovo non si convince e gli consente l'ultima prova,
a patto che non pronunci mai più le parole SICILIANO o PIEMONTESE.

La domenica successiva il prete dice:
"Carissimi Fratelli, oggi vi parlero' dell'ultima cena!...
e Cristo disse:
- "Picciutteddi beddi, vaiu a diri ca in verità unu di voi mi tradirà!"
Scende lo sconcerto fra gli apostoli.
San Pietro: "Signuruzzu beddu, ca piccasu sugnu iu?"
"No, no,u'n si tu. Tu si nu bravu picciottu devoto"
San Giovanni:- "Che sugnu iu, allura, Signuruzzu miu?"
- "No, no, nun si mancu tu, nun ta' prioccupare".
Al che, Giuda dice:
- "Boia faus, sun mi?"

Berzelletta: “L’AMORE APPASSIONATO”



Carmela e Salvatore stanno facendo appassionatamente l'amore...
ad un certo punto
lei dice: "STO VENENDO"...
il marito risponde"ANCHE IO AMORE"...
 

il figlio dall'altra stanza:
 ANCHE IO VOGLIO VENIRE...




 

il nonno grida dall’altra stanza:
MA SI PO’ SAPIRI DUNNI MINCHIA ITI TUTTI A CHIST’URA..??





martedì 21 maggio 2013

Leghista ai siciliani: "i vostri stipendi sono inutili, dateli agli alluvionati veneti"



Nella lettera aperta ai 17.995 dipendenti della Regione Sicilia scritta dal vice presidente della Provincia Roberto Marcato (Lega) all'indomani dell'alluvione che lo scorso fine settimana ha squassato e provocato seri danni alle province di Padova, Verona, Vicenza e Treviso, dice: «Non vi sentite in colpa, fratelli siciliani? I soldi che ogni anno servono allo Stato per pagare i vostri "inutili" stipendi potrebbero essere impiegati per mettere in sicurezza centinaia e centinaia di famiglie che lavorano onestamente e che regolarmente pagano le tasse. Stipendi inutili perché in Veneto facciamo le stesse identiche cose che fate voi, ma con un miliardo e mezzo di euro in meno». «Io sono davvero stanco - scrive Marcato, che è anche segretario provinciale padovano della Lega Nord -, e come me i colleghi amministratori locali, di essere costretto a ripetere alla mia gente il solito mantra: "No ghe xe i schei". E invece no. I soldi per noi ci devono essere. Non possono finire in una regione - accusa - che ha i costi di 10. Non mi rivolgo neppure allo Stato, perché uno Stato che permette questo è uno Stato che non rispetta nemmeno la Costituzione. Parlo con voi, destinatari di denaro immeritato - attacca ancora Marcato - a noi basterebbero 500 di quei 1.500 miliardi che sono spesi in più dei 200 milioni di euro che costa invece la Regione Veneto. E non basta dire che è colpa dei politici che vi hanno assunti qualche volta si può dire anche di no».

sabato 11 maggio 2013

GELA: DISOCCUPATO CHIEDE UN LAVORO E AGGREDISCE UN DEPUTATO



Il deputato gelese Giuseppe Federico, aggredito ieri sera da un disoccupato, padre di tre figli, all’interno del suo studio medico nel quartiere Caposoprano a Gela. L’uomo avrebbe accusato l’onorevole di avere mancato la promessa fatta in campagna elettorale, di un posto di lavoro e dopo ripetute insistenze è passato alle vie di fatto ed al termine di una accesa discussione, lo ha colpito al volto procurandogli una ferita suturata con tre punti all’ospedale Vittorio Emanuele di Gela. Il deputato gelese  è stato accompagnato al pronto soccorso e dimesso nella stessa serata , facendo rientro a casa dalla moglie e dal figlio. Il dolore fisico passa ma resta tanta amarezza per quanto accaduto dice subito l’ex Presidente della Provincia di Caltanissetta con voce serena al telefono. Mi dispiace che quest’uomo se la sia presa con me perché non gli ho mai promesso un posto di lavoro. Non prendo impegni senza sapere che posso mantenerli, chi mi conosce lo sa. Posso comprendere la rabbia di un uomo senza lavoro e padre di tre figli, ma non si può fare passare mai un messaggio di violenza. I recenti fatti nazionali la dicono lunga sulla grave situazione che l’Italia attraversa e dalla quale Gela non è immune. Il disagio sociale riguarda anche la mia città ed anche io lo vivo quotidianamente tra la gente ed i numerosi pazienti che incontro presso il mio studio medico”. L’onorevole Pino Federico perdona il suo aggressore contro il quale ha deciso di non sporgere alcune denuncia

martedì 7 maggio 2013

GAMBERETTI AL POMODORO



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INGREDIENTI:

250 g di gamberetti

300 g di pomodori maturi di medie dimensioni

mezza costa di sedano

1 cipolla piccola

2 cucchiai di olio extravergine d'oliva

20 g di uvetta

20 g di capperi sotto sale

20 g di pinoli

1 foglia di alloro

sale e pepe

PROCEDIMENTO:

Lavate i gamberetti, sgusciateli e sbollentateli per 2 minuti.

Mondate e tritate sedano e cipolla e metteteli a rosolare in un tegame con 2 cucchiai d'olio extravergine d'oliva per 5 minuti, finche non si ammorbidiscono. Spellate, private dei semi e tagliate a pezzettoni i pomodori; fate ammorbidire l'uvetta in acqua tiepida per 10 minuti e sciacquate accuratamente i capperi sotto acqua corrente.

Aggiungete i pomodori, l'uvetta, i pinoli, i capperi e regolate di sale e pepe.

Fate sobbollire il tutto per 10 minuti per amalgamare il sapore degli ingredienti.

Unite quindi i gamberetti e la foglia di alloro.

Preriscaldate il forno e trasferitevi la casseruola. Cuocete per 10 minuti a 200°, quindi sfornate e servite guarnendo il piatto con foglie di alloro.
Fonte: Donnamoderna

TRIPPA AL SUGO DI MELANZANE



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INGREDIENTI:

400 g di trippa a fettine

2 melanzane

400 g di pomodori pelati

1 cipolla

2 foglie di salvia

2 foglie di alloro

150 g di farina bianca

abbondante olio per friggere

3 cucchiai di olio extravergine d'oliva

1 cucchiaino di origano secco

sale e pepe

PROCEDIMENTO:

Lavate le melanzane, tagliatele a cubetti, cospargetele di sale e fatele riposare per 1 ora, in modo che spurghino l'acqua di vegetazione. Preriscaldate il forno a 180°.

Nel frattempo, lavate a lungo la trippa sotto acqua corrente, quindi mettetela in un tegame con acqua leggermente salata insieme con mezza cipolla, la salvia e l'alloro, e lasciate cuocere per 1 ora. A fine cottura, scolatela bene.

Sciacquate le melanzane dal sale, passatele nella farina e friggetele in abbondante olio caldo, adagiandole su carta assorbente da cucina a mano a mano perche perdano subito l'unto in eccesso.

Tritate la cipolla restante e fatela imbiondire in una padella non troppo piccola insieme con l'olio d'oliva. Unite i pelati e aggiustate di sale e pepe; profumate con l'origano e cuocete a fuoco basso per 30 minuti.

In una pirofila, versate la trippa e meta della salsa e mescolate, quindi aggiungete le melanzane fritte. Mescolate nuovamente e versate la salsa restante. Cuocete in forno a 180° per 10 minuti.
Fonte: Donnamoderna


FILETTINI DI MAIALE AI PISTACCHI E MANDARANCI



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INGREDIENTI:

800 g di filetto di maiale

6 mandaranci (clementine)

4 cipollotti

1 cucchiaio di miele, meglio se di agrumi

1 bicchierino di liquore all'arancia

50 g di pistacchi sgusciati

burro

olio extravergine di oliva

sale e pepe

PROCEDIMENTO:

1 Prepara gli ingredienti. Elimina le radichette dei cipollotti. Togli la parte verde di 2 cipollotti e tritali. Taglia  i cipollotti rimasti a meta, nel senso della lunghezza. Scotta i pistacchi per qualche istante in acqua bollente, sgocciolali e strofinali, a uno a uno, con un telo, per eliminare la pellicina. Avvolgili in un foglio di carta da forno e spezzettali con il batticarne. Taglia il filetto di maiale a fette di 2-3 cm (dovrai ricavarne 8) e lega ciascuna fetta con un qualche giro di spago da cucina.  Sbuccia al vivo  4 mandaranci e spremi il succo degli agrumi rimasti. Mescola al succo dei mandaranci il miele e il liquore.  

2 Cuoci i filettini. Scalda una noce di burro e 2-3cucchiai di olio nella padella antiaderente. Quando il condimento sfrigola, unisci i filettini di maiale e rosolali a fiamma vivace su tutti i lati per 2-3 minuti. Abbassa la fiamma e togli la carne dalla padella. Unisci i cipollotti tritati e lasciali rosolare per 3-4 minuti. Rimetti i filettini di maiale nella padella, aggiungi i cipollotti tagliati

a meta, alza la fiamma e irrora con il mix di succo, miele e liquore. Lascia leggermente evaporare, socchiudi con il coperchio e prosegui la cottura per 7-8 minuti (dipende se ti piace la carne più o meno rosata). Regola di sale e pepe e spegni.  

3 Completa e servi. Suddividi gli spicchi di mandarancio preparati e i cipollotti tagliati a meta nei piatti individuali, aggiungi i filettini di maiale, irrora con il fondo di cottura, spolverizza con i pistacchi spezzettati e servi.
Fonte: Donnamoderna


INVOLTINI DI PESCE SPADA ALL'ALLORO



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INGREDIENTI:

500 g di fettine sottili di  pesce spada (15 fettine)

100 g di pangrattato

un cucchiaio di capperini dissalati

un cucchiaio di  olive verdi denocciolate

2 cucchiai di pecorino grattugiato

un cucchiaio di salsa di pomodoro

uno spicchio di  aglio

una manciata di prezzemolo

qualche rametto di alloro

olio extravergine oliva

peperoncino secco sbriciolato

sale

PROCEDIMENTO:

1) Sminuzzate 3 fettine di spada e mettetele in una ciotola con il pangrattato, il pecorino, i capperini, le olive tritate, la salsa di pomodoro, meta del prezzemolo tritato, un filo di olio, un pizzico di sale e di peperoncino e l'aglio sbucciato e tritato fine. Mescolate fino a ottenere una salsa morbida e omogenea. Se vi sembra necessario aggiungete ancora un filo di olio.

2) Stendete il composto sulle fettine di pesce, quindi arrotolatele e chiudetele con una foglia di alloro fermata da uno stecchino.

3) Irrorate gli involtini con un filo di olio e cuoceteli 2-3 minuti per parte sulla piastra bollente, finche non saranno dorati uniformemente. Serviteli caldi e spolverizzateli con il restante prezzemolo tritato al momento.
Fonte: Donnamoderna


lunedì 6 maggio 2013

Nel ricordo di una grande donna Agnese Piraino Leto, vedova del giudice Paolo Borsellino, citiamo la commovente lettera scritta al marito in occasione del 20° anniversario della strage di via d'Amelio


Morta Agnese Piraino Leto, moglie di Paolo Borsellino
Agnese Piraino Leto si è spenta a Palermo il 5 maggio 2013, ora unita x sempre al suo amato Paolo

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LA LETTERA DI AGNESE A SUO MARITO PAOLO BORSELLINO
"Caro Paolo, da venti lunghi anni hai lasciato questa terra per raggiungere il Regno dei cieli, un periodo in cui ho versato lacrime amare; mentre la bocca sorrideva, il cuore piangeva, senza capire, stupita, smarrita, cercando di sapere. Mi conforta oggi possedere tre preziosi gioielli: Lucia, Manfredi, Fiammetta; simboli di saggezza, purezza, amore, posseggono quell'amore che tu hai saputo spargere attorno a te, caro Paolo, diventando immortale. Hai lasciato una bella eredità, oggi raccolta dai ragazzi di tutta Italia; ho idealmente adottato tanti altri figli, uniti nel tuo ricordo dal nord al sud - non siamo soli. Desidero ricordare: sei stato un padre ed un marito meraviglioso, sei stato un fedele, sì un fedelissimo servitore dello Stato, un modello esemplare di cittadino italiano, resti per noi un grande uomo perché dinnanzi alla morte annunciata hai donato senza proteggerti ed essere protetto il bene più grande, "la vita", sicuro di redimere con la tua morte chi aveva perduto la dignità di uomo e di scuotere le coscienze. Quanta gente hai convertito!!! Non dimentico: hai chiesto la comunione presso il palazzo di giustizia la vigilia del viaggio verso l'eternità, viaggio intrapreso con celestiale serenità, portando con te gli occhi intrisi di limpidezza, uno sguardo col sorriso da fanciullo che noi non dimenticheremo mai. In questo ventesimo anniversario ti prego di proteggere ed aiutare tutti i giovani sui quali hai sempre riversato tutte le tue speranze e meritevoli di trovare una degna collocazione nel mondo del lavoro. Dicevi: 'Siete il nostro futuro, dovete utilizzare i talenti che possedete, non arrendetevi di fronte alle difficoltà'. Sento ancora la tua voce con queste espressioni che trasmettono coraggio, gioia di vivere, ottimismo. Hai posseduto la volontà di dare sempre il meglio di te stesso. Con questi ricordi tutti ti diciamo 'grazie Paolo'".

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