giovedì 19 luglio 2012

Il 19 luglio 1992 un'auto bomba esplode alle 16.58 in via D'Amelio. Paolo Borsellino viene dilaniato. Con lui muoiono anche 5 agenti di scorta: Emanuela Loi, Walter Eddie Cosina, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina


Il 19 luglio 1992, dopo aver pranzato a Villagrazia con la moglie Agnese e i figli Manfredi e Lucia, Paolo Borsellino si recò insieme alla sua scorta in via D'Amelio, dove viveva sua madre.

Una Fiat 126 parcheggiata nei pressi dell'abitazione della madre con circa 100 kg di esplosivo a bordo detonò al passaggio del giudice, uccidendo oltre a Paolo Borsellino anche i cinque agenti di scorta Emanuela Loi (prima donna della Polizia di Stato caduta in servizio), Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. L'unico sopravvissuto fu Antonino Vullo, ferito mentre parcheggiava uno dei veicoli della scorta

Il 24 luglio diecimila persone partecipano ai funerali privati di Borsellino (i familiari rifiutarono il rito di Stato, poiché la moglie Agnese Borsellino, accusava il governo di non aver saputo proteggere il marito, voleva una cerimonia privata senza la presenza dei politici), celebrati nella chiesa di Santa Maria Luisa di Marillac, disadorna e periferica, dove il giudice era solito sentir messa, quando poteva, nelle domeniche di festa. L’orazione funebre la pronuncia Antonino Caponnetto, il vecchio giudice che diresse l’ufficio di Falcone e Borsellino: «Caro Paolo, la lotta che hai sostenuto dovrà diventare e diventerà la lotta di ciascuno di noi». Pochi i politici: il presidente Scalfaro, Francesco Cossiga, Gianfranco Fini, Claudio Martelli. Il funerale è commosso e composto, interrotto solo da qualche battimani. Qualche giorno prima, i funerali dei 5 agenti di scorta si svolsero nella Cattedrale di Palermo, ma all'arrivo dei rappresentanti dello stato (compreso il neo Presidente della Repubblica Italiana, Oscar Luigi Scalfaro), una folla inferocita sfondò la barriera creata dai 4000 agenti chiamati per mantenere l'ordine, la gente mentre strattonava e spingeva, gridava "FUORI LA MAFIA DALLO STATO". Il Presidente della Repubblica venne tirato fuori a stento dalla calca, venne spintonato anche il capo della polizia.

Pochi giorni prima di essere ucciso, durante un incontro organizzato dalla rivista MicroMega, così come in una intervista televisiva a Lamberto Sposini, Borsellino aveva parlato della sua condizione di "condannato a morte". Sapeva di essere nel mirino di Cosa Nostra e sapeva che difficilmente la mafia si lascia scappare le sue vittime designate.

Antonino Caponnetto, che subito dopo la strage aveva detto, sconfortato, "Non c'è più speranza...", intervistato anni dopo da Gianni Minà ricordò che "Paolo aveva chiesto alla questura – già venti giorni prima dell'attentato – di disporre la rimozione dei veicoli nella zona antistante l'abitazione della madre. Ma la domanda era rimasta inevasa. Ancora oggi aspetto di sapere chi fosse il funzionario responsabile della sicurezza di Paolo, se si sia proceduto disciplinarmente nei suoi confronti e con quali conseguenze"

Una settimana dopo la strage, la giovanissima testimone di giustizia Rita Atria, che proprio per la fiducia che riponeva nel giudice Borsellino si era decisa a collaborare con gli inquirenti pur al prezzo di recidere i rapporti con la madre, si uccise.

mercoledì 27 giugno 2012

Insalata di mare ◄ clicca x leggere la ricetta

Ingredienti per 8 persone:
800 gr di polpo
600 gr di calamari
1 kg di vongole
1 kg di cozze
300 gr di gamberi
200 gr di surimi
2 spicchi di aglio
200 ml di olio evo
1 limone
1 fascetto di prezzemolo
sale
pepe


Procedimento:
preparate una marinata mettendo in una ciotolina il prezzemolo tritato, l’aglio tagliato a pezzetti, il sale, il pepe, il succo di limone e l’olio.
Pulire li calamari togliendo le interiora, il gladio e sciacquare sotto l’ acqua corrente. Staccate e spellate le sacche ed eliminate la parte con gli occhi.
Cuocere i calamari in acqua bollente per 15 minuti circa.
Pulite il polpo, svuotando le sacche e spellandolo. Cuocere il polpo in acqua bollente per 40 minuti circa.
Tagliate a pezzetti i tentacoli e le sacche dei polpi e dei calamari
Spazzolate bene le cozze e togliete le “barbe”.Fate spurgare le vongole lasciandole per un’ ora in acqua salata.
Cuocete le vongole e le cozze in 2 padelle separate. Coprire e far cuocere a fiamma alta per qualche minuto, in modo da far aprire le valve. Appana le cozze e le vongole saranno pronte, filtrare l’acqua dei frutti di mare e tenerla da parte e sgusciare i molluschi tenendo da parte qualche conchiglia per decorare l’insalata di mare.
Sgusciare i gamberi e farli cuocere in una casseruola con il surimi per 5 minuti circa in acqua bollente.
Iniziare ora ad assemblare la vostra insalata di mare. In un’ampia zuppiera disponete i calamari tagliati a rondelle, le vongole e le cozze sgusciate, i gamberi e il surimi tagliato a tocchetti.
Infine aggiungere il polpo tagliato a tocchetti e la marinata.Mescolare l’insalata di mare aggiungendo se serve altro olio o sale, coprire con una pellicola trasparente e riporre in frigo per almeno 2 ore.
Trasferire il tutto su un piatto da portata e decorare l’insalata di mare con i frutti di mare con il guscio che avete messo da parte in precedenza.


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