lunedì 14 gennaio 2013

Castello Di Donnafugata - Ragusa


Il Castello di Donnafugata, al contrario di quanto il nome possa far pensare, non si tratta di un vero e proprio castello medievale bensì di una sontuosa dimora nobiliare del tardo '800. La dimora sovrastava quelli che erano i possedimenti della ricca famiglia Arezzo De Spuches.
Fin dall'arrivo il castello rivela la sua sontuosità. L'edificio copre un'area di circa 2500 metri quadrati ed un'ampia facciata, coronata da due torri laterali accoglie i visitatori. La facciata principale e' ornata da una bellissima loggia in stile gotico-veneziano, con otto balconi a sesto acuto che danno accesso alla grande terrazza sottostante la loggia, mentre delle belle bifore ingentiliscono le altre facciate. 
La dimora, suddivisa in tre piani, conta 122 stanze di cui una ventina sono oggi fruibili ai visitatori. Visitando le stanze che contengono ancora gli arredi ed i mobili originali dell'epoca, sembra quasi di fare un salto nel passato, nell'epoca degli ultimi "gattopardi". Ogni stanza era arredata con gusto diverso ed aveva una funzione diversa. 
Da ricordare la Stanza della Musica con bei dipinti a trompe-l'oeil, la grande Sala degli Stemmi con i blasoni di tutte le famiglie nobili siciliane e due antiche armature, il Salone degli Specchi (ornato da stucchi), la pinacoteca con quadri neoclassici della scuola di Luca Giordano. Notevole, poi, il cosiddetto Appartamento del Vescovo, con splendidi mobili Boulle, riservato esclusivamente all'alto prelato (un membro della famiglia Arezzo nel Settecento). Interessante notare il largo uso della pietra pece locale per la pavimentazione delle stanze.

Intorno al castello si trova un ampio e monumentale parco di 8 ettari. Contava oltre 1500 specie vegetali e varie "distrazioni" che dovevano allietare e divertire gli ospiti, come il tempietto circolare, la Coffee House (per dare ristoro), alcune "grotte" artificiali dotate di finte stalattiti (sotto il tempietto) o il particolare labirinto in pietra costruito nella tipica muratura a secco del ragusano, e poi alcune vasche e disseminati parecchi vasi di Caltagirone.
Il parco del castello di Donnafugata a Ragusa può essere considerato uno dei pochi giardini storici di grande pregio tuttora esistenti in Sicilia. Purtroppo il processo di abbandono, iniziato gia' con la proprietà della famiglia Arezzo/Testasecca, è continuato anche con la gestione pubblica, nonostante i segnali di buona volontà dimostrati in questi anni. Questa sorta di vuoto di gestione va attribuito, più che ad una precisa volontà politica, all'assenza generalizzata di "cultura paesaggistica" che caratterizza il nostro paese. Infatti, a distanza di quasi vent'anni dalla "Carta di Firenze" (1981), è difficile far passare il principio che un giardino è un "bene storico-artistico" e come tale va salvaguardato intervenendo solo con operazioni di restauro e ripristino. Nel nostro caso l'assenza di questa consapevolezza si è tradotta da un lato in una gestione superficiale del parco che lo ha privato delle più elementari operazioni di manutenzione ordinaria come le potature e le annaffiature di soccorso nei periodi di siccità, e dall'altra in interventi infelici, quali ad esempio la realizzazione di muretti a secco che hanno deturpato il disegno del parco, o l'uso di parte di esso a maneggio.

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