lunedì 30 luglio 2012

CHI È L`AMURI? ◄ poesia siciliana


No é facili spiegari
cchi é l`amuri, 
veni a l`antrasatta,
u senti `nto to cori. 
E` comu a `nventu cauru
ca t`accarizza a peddi, 
é `nsensu di piaciri,
u sangu ca ti ugghi. 
E c`é l`amuri di la mamma
ca dassi a vita ppi so figghiu, 
Ppi idda è tuttu, è la so sciamma,
`Nta lu munnu non c`è megghiu. 
S` `u talia si lu vasa,
`nta lu pettu si lu strinci 
Quannu arriri, inchi la casa,
ma su peni quannu chianci. 
E c`è puru chiddu ppi la terra,
P` `o paisi unni criscisti. 
Ppi li strati ppi la chiazzi,
ppi la casa unni nascisti. 
Ah!... L`amuri è bellu!... Si!
Sudd`è sinceru!... 
E si cci ll`hai,...
tenitillu caru!... 
Picchì si u peddi,
iu, ti l`assicuru... 
Tuttu di `ncoppu,...
t`arritrovi o scuru!


Traduzione: Che cos’è l’amore? 

Non è facile spiegare
Che cos’è l’amore.
Viene all’improvviso,
lo senti nel cuore.
E’ come un vento caldo
Che t’accarezza la pelle,
é un senso di piacere,
il sangue che ti ribolle
E c’è l’amore della mamma
Che darebbe la vita per suo figlio
Per lei è tutto, la sua fiamma,
non c’è niente di meglio al mondo.
Se lo guarda, se lo bacia
se lo stringe al petto.
Quando ride riempie la casa,
ma sono pene quando piange.
E c’è anche quello per la terra,
il paese nel quale sei cresciuto.
Per le strade, per la piazza,
per la casa nella quale sei nato.
Ah! l’amore è bello, sì, se è sincero.
E se ce l’hai tienitelo caro
perché se lo perdi
io te l’assicuro
da un momento all’altro
ti ritrovi al buio!

AMURI RANNI ◄poesia siciliana


Carusi picciutteddi n`ancutramu,
erumu beddi, puliti e sènza menu,
ccu la manu nti la manu ninni jemu
sia ccu lampi, oppuri a cel serenu.

Quannu certi voti non vinevi,
i porti do me cori tu chiurevi
senza caluri e senza llustru mi lassavi.
quanti duluri e quanti peni ca mi davi.

Nta la me stanza fridda e nicaredda,
iu m`arrunchiavu, mi facevu nica nica.
Ogni pinseru ppi tia...na faidda,
o scuru la to facci era na stidda.

Ranni e siceru però é u sintimentu,
di l`amuri ca ti vogghiu non mi pentu,
Ponu passari l’anni finu a centu
Ma iu vicinu a tia sempri mi sentu.

Di la nostri sorti semu cuntenti,
Na datu n’nfigghiu ca è cosa galanti,
riccu di tuttu, non ci manca nenti.
Ccu tri nuputi, tri veri talenti.

hamu viaggiatu vicinu e luntanu,
N’amu spattutu lu pani e lu vinu!
Hamu nvicchiatu supra o stissu cuscinu,
N’amu tinutu sempri stritta la manu



Traduzione: AMORE GRANDE

Bambini, ragazzini, ci siamo incontrati.
Eravamo belli, puliti e senza onta,
con la mano nella mano andavamo
sia con i lampi che a ciel sereno.

Quando a volte non venivi,
le porte del mio cuore tu chiudevi
senza calore e senza luce mi lasciavi
quanto dolore e quanta pena che mi davi.

Nella mia stanza fredda e piccola,
mi rannicchiavo, mi facevo piccola piccola.
Ogni pensiero per te… una scintilla.
Al buio la tua faccia era una stella.

Grande e sincero però è il sentimento
dell’amore che ti voglio, non mi pento,
possono passare gli anni fino a cento
ma io vicino a te sempre mi sento.

Della nostra sorte siamo contenti,
ci siamo dati un figlio che è una cosa galante,
ricco di tutto, non ci manca niente.
Con tre nipoti, tre veri talenti.

Abbiamo viaggiato vicino e lontano,
ci siamo divisi il pane ed il vino!
Siamo invecchiati sopra lo stesso cuscino,
ci siamo tenuti sempre stretta la mano.

Frittata di ricotta e pomodori ◄RICETTE SICILIANE


Ingredienti
uova: 4
ricotta: 200 gr
sale: 1 pizzico
parmigiano: 4 cucchiai
latte: 2 cucchiai
pomodori: 1
olio: qb
Preparazione:
Prendete una ciotola e mettete le uova, sbattetele bene e aggiungete il sale, il latte e il parmigiano, mescolate bene e poi unite la ricotta e un pizzico di sale. Lavate il pomodoro e tagliatelo a fette sottili.
Oliate una padella antiaderente e poi versate il composto di uova e ricotta, mettete i pomodori e cuocete a fuoco medio, poi girate la frittata e cuocete la frittata dall’altro lato.
Servite la frittata ben calda.

Brioches Siciliane col Tuppo per Granita e Gelato


Ingredienti:
500 gr. farina manitoba
250 dl di latte
100 gr. zucchero
125 gr. margarina
25 gr. (1 cubetto) di lievito di birra
un pizzico di sale
1 bustina di vanillina


Preparazione:
Si impasta la farina, lo zucchero, la margarina, la vanillina e il sale tutto insieme nel mixer, aggiungendo man a mano il latte in cui avrete precedentemente sciolto il lievito di birra. Dopo aver impastato con il mixer, lavorate 10 minuti con le mani.
Formate una palla e lasciatela lievitare per 2 ore.
Trascorso questo periodo di tempo si formano le brioches: formate delle palline più grandi e sopra di esse si poggiano palline più piccole...in modo da formare le classiche brioches col tuppo. Far lievitare per un'ora, spennellate con l'uovo ed infornare a 180° per 20 minuti.


Granita siciliana al limone


INGREDIENTI:
1 lt di acqua
200 g di zucchero
½ lt di succo di limone


PREPARAZIONE:
prendete una casseruola, versate l’acqua e portate ad ebollizione. Appena bolle unite lo zucchero e fatelo sciogliere completamente, poi spegnete e lasciate raffreddare. Unite il succo filtrato dei limoni, mescolate e versate la granita ancora liquida in un contenitore – provvisto di coperchio – che poi andrete a richiudere.
Lasciate la granita al limone in freezer, per 1 giorno intero. Il giorno seguente toglietela dal freezer,rompete il ghiaccio e passatela al frullatore. Poi rimettetela nel freezer per 2-3 ore, dopodiché toglietela nuovamente epassatela una seconda volta nel frullatore.
Per finire, riponete la granita siciliana al limone ancora in freezer per 1 ora prima di servire.


sabato 28 luglio 2012

DI GIUSTA TAGHIA E DI GIUSTA MISURA, LA FIMMINA HAVI AD ESSIRI PI FARI FIURA...(proverbio siciliano)◄clicca x la traduzione



  DI GIUSTA TAGLIA E MISURA LA DONNA DEVE ESSERE PER FARE FIGURA

BON TEMPU E MALU TEMPU NUN DURANU TUTTU U TEMPU..(proverbio siciliano)◄clicca x la traduzione




  BUON TEMPO E MALTEMPO NON DURANO PER SEMPRE



martedì 24 luglio 2012

L'AMURI E' COMU LU CITROLU, N'CUMINCIA DUCI E FINISCI AMARU..(proverbio siciliano)◄clicca x la traduzione


  L’AMORE E’ COME IL CETRIOLO…COMINCIA DOLCE E FINISCE AMARO

TALIA CU SUGNU E NUN TALIARI CU ERA...(proverbio siciliano)◄clicca x la traduzione



  GUARDA CHI SONO E NON CHI ERO



Torta di fichi e mandorle ◄RICETTE SICILIANE



Ingredienti:
110 di farina 00 
20 gr farina di mais

dai 50/80 gr di mandorle
150 gr di burro

120 di zucchero 

2 tuorli d'uovo

2 uova intere

1 bustina di vanillina

10 fichi verdi freschi
zucchero di canna

sale


PROCEDIMENTO:
tritare grossolanamente le mandorle lasciandone un pò da parte per metterle di sopra. Aggiungere le mandorle tritate alla farina, alla maizena e alla vanillina.

Quindi con un po’ di pazienza si lavora il burro a temperatura ambiente, con lo zucchero fino a ridurre il tutto ad una crema, si aggiungono le uova una alla volta, poi la farina con le mandorle a pioggia e per finire un pizzico di sale.
A questo punto si trita a pezzi un po’ più grossi l’altra metà delle mandorle, si stende il composto in uno stampo imburrato ed infarinato (meglio se a cerniera) da 24 o 26 cm di diametro e vi si cosparge sopra la granella di mandorla.
Quindi si prendono i fichi, li sbucciamo e li tagliamo a metà e li disponiamo sopra alla torta, cospargendola da ultimo con lo zucchero di canna.

Si mette lo stampo nel forno già precedentemente portato alla temperatura di 180° e si cuoce la torta per circa un’ora. Lasciare raffreddare e servire!

Carciofi alla villanella (cacocciuli a viddanedda) ◄RICETTE SICILIANE


INGREDIENTI per quattro persone:
6 carciofi freschi e teneri
100 grammi caciocavallo da grattuggiare ma intero
1 mazzetto di prezzemolo
6 filetti di acciughe sott’olio
olio extra vergine d’oliva
sale, pepe q.b

PREPARAZIONE:
Pulite i vostri carciofi, eliminando tutte le foglie dure sterne
Tagliate il tronchetto della parte posteriore, poichè dovrete metterle con il gambo all’ ingiù
Imbottitele con un trito di prezzemolo, un pò d’aglio tagliato a rondelle, un filetto d’acciughe, una listarella di caciocavallo, poco sale, pepe, olio extra vergine d’oliva
Posizionatele in un tegamino stretto e che avrà le dimensioni da contenere soltanto i sei carciofi in modo che non possano rigirarsi e fare fuoriuscire tutti gli ingredienti
Aggiungete nel tegamino un pò d’acqua, un pò di sale, e del prezzemoo tritato
Cuocete per circa venti minuti con coperchio ed a fuoco basso.

Cassatine siciliane ◄RICETTE SICILIANE


Ingredienti:
1 Albume
5 Arance
1  Succo Arance
Arancia Candita
Cannella
Ciliegie Candite
Gocce Di Cioccolato
1 cu Miele
2 Pan Di Spagna Dischi
200 g Pasta Di Mandorle
250 gr Ricotta Vaccina E Pecora
40 gr Zucchero A Velo

PROCEDIMENTO:
Raccogliete in una terrina 250 gr di ricotta fresca ben scolata dal siero. Unite 1 cucchiaio di miele e 1 di gocce di cioccolato, profumate con la scorza di 1/2 arancia grattugiata, 1 cucchiaino di cannella in polvere e mescolate con un cucchiaio per amalgamare bene tutti gli ingredienti. Conservate in frigorifero. Stendete 200 gr di pasta di mandorle su un piano da lavoro leggermente infarinato, ritagliate 6 dischi con un tagliapasta, grandi abbastanza per coprire il fondo e le pareti di stampini monoporzione, foderati con la pellicola trasparente. Travasate la crema di ricotta nei singoli stampi, sopra la pasta di mandorle, e livellatela con un cucchiaio. Bagnate 2 dischi di Pan di Spagna con il succo di 1 arancia e, dopo aver ritagliato 6 piccoli cerchi, premeteli delicatamente sulle tortine. Conservatele in frigorifero per almeno 2 ore. Montate a neve 1 albume, unite 40 gr di zucchero a velo e continuate a montare con le fruste elettriche fino a ottenere una glassa consistente. Sformate le cassatine su piatti di portata, guarnite con la glassa, decorate con ciliegie e scorze d'arancia candite e servite subito.

FUSILLI CON CREMA DI BROCCOLI E RICOTTA ◄RICETTE SICILIANE



INGREDIENTI: 

400 g di fusilli, 
6 broccoli, 
240 g di ricotta, 
3 cucchiaio di olio extravergine d'oliva, 
1 spicchio d'aglio, peperoncino q.b.

PREPARAZIONE:
Riducete i broccoli in cimette e lessarli per circa 15 minuti in acqua salata. Una volta cotti, scolarli e nella stessa acqua mettere a cuocere la pasta.
In un tegame rosolare uno spicchio d'aglio con un cucchiaio di olio, unire i broccoli e po di peperoncino (a seconda dei gusti), insaporire qualche minuto, quindi trasferire nel bicchiere del minipimer assieme a qualche cucchiaio di acqua di cottura e frullare.
Rimettere la crema nel tegame e mescolare.
Scolare la pasta non troppo asciutta, unirla al condimento, saltare per un minuto, unire la ricotta, quindi impiattare e servire


lunedì 23 luglio 2012

C'è un equivoco di fondo. Si dice che il politico che ha avuto frequentazioni mafiose, se non viene giudicato colpevole dalla magistratura, è un uomo onesto. No! La magistratura può fare solo accertamenti di carattere giudiziale. Le istituzioni hanno il dovere di estromettere gli uomini politici vicini alla mafia, per essere oneste e apparire tali.

Paolo Borsellino



MORTI E MALASORTI UNNECCHI VAI TI LI PORTI..(proverbio siciliano)◄clicca x la traduzione


  MORTE E CATTIVA SORTE...OVUNQUE TU VADA LI PORTI CON TE

Torta all'Arancia ◄RICETTE SICILIANE


Ingredienti:
Pasta frolla, 
crema pasticcerea, 
3 arance, 
un bicchierino di rhum, 
marmellata di arance.

Preparazione: 
foderate una tortiera imburrata con la pasta frolla, stendetevi una carta bianca e mettetevi sopra dei fagioli secchi passando poi in forno per farla cuocere. Quando la crostata è pronta togliete fagioli e carta e, fredda che sia, stendetevi uno strato di crema pasticcera. Su questa disponete con garbo degli spicchi di arancia che avrete prima sbucciato con cura e tenuti a macerare nel rhum. Sciogliete in un pò di acqua e rhum qualche cucchiaio di marmellata e versatene un sottile strato sugli spicchi. Servite fredda.
Tempo di cottura: 30'


Torta Limoncina ◄RICETTE SICILIANE


Ingredienti: 

200 gr di zucchero, 
120 gr di burro, 
75 gr di farina, 
limone nø 2 non trattati, 
2 uova, 
1 bustina di zucchero a velo, 
1/2 bustina di lievito, 
qualche cucchiaio di latte, 
burro e farina per la teglia, sale

Preparazione:
 lasciate ammorbidire il burro a temperatura ambiente. Intanto grattugiate la buccia di 1 limone e spremetelo. Montate il burro con lo zucchero, lavorando preferibilmente con le fruste elettriche, poi unite i tuorli uno per volta e la farina setacciata con il lievito, diluendo con il succo del limone ed eventualmente poco latte se il composto risultasse troppo sodo. Accendete il forno a 180 gradi. Montate gli albumi a neve ben ferma con un pizzico di sale e incorporateli al composto mescolando dal basso in alto e viceversa perché non smontino. Imburrate e infarinate una piccola teglia, versatevi il composto e cuocete per circa 30 minuti. Fate intiepidire, sformate sul piatto da portata e decorate con zucchero a velo e il limone rimasto tagliato a fettine. Questo dolce delicato è ottimo anche preparato con arancia, mandarino o pompelmo.


giovedì 19 luglio 2012

Siamo uomini morti che camminano...

Paolo Borsellino

Se si muore è perchè si è soli o si è entrati in un gioco troppo grande.

Giovanni Falcone

Mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia, la mafia non si vendica. Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri

Paolo Borsellino
http://www.wilditaly.net/wp-content/uploads/2012/07/paolo-borsellino_su_rete_4.jpg

Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell'amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare.


Paolo Borsellino 





Il 19 luglio 1992 un'auto bomba esplode alle 16.58 in via D'Amelio. Paolo Borsellino viene dilaniato. Con lui muoiono anche 5 agenti di scorta: Emanuela Loi, Walter Eddie Cosina, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina


Il 19 luglio 1992, dopo aver pranzato a Villagrazia con la moglie Agnese e i figli Manfredi e Lucia, Paolo Borsellino si recò insieme alla sua scorta in via D'Amelio, dove viveva sua madre.

Una Fiat 126 parcheggiata nei pressi dell'abitazione della madre con circa 100 kg di esplosivo a bordo detonò al passaggio del giudice, uccidendo oltre a Paolo Borsellino anche i cinque agenti di scorta Emanuela Loi (prima donna della Polizia di Stato caduta in servizio), Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. L'unico sopravvissuto fu Antonino Vullo, ferito mentre parcheggiava uno dei veicoli della scorta

Il 24 luglio diecimila persone partecipano ai funerali privati di Borsellino (i familiari rifiutarono il rito di Stato, poiché la moglie Agnese Borsellino, accusava il governo di non aver saputo proteggere il marito, voleva una cerimonia privata senza la presenza dei politici), celebrati nella chiesa di Santa Maria Luisa di Marillac, disadorna e periferica, dove il giudice era solito sentir messa, quando poteva, nelle domeniche di festa. L’orazione funebre la pronuncia Antonino Caponnetto, il vecchio giudice che diresse l’ufficio di Falcone e Borsellino: «Caro Paolo, la lotta che hai sostenuto dovrà diventare e diventerà la lotta di ciascuno di noi». Pochi i politici: il presidente Scalfaro, Francesco Cossiga, Gianfranco Fini, Claudio Martelli. Il funerale è commosso e composto, interrotto solo da qualche battimani. Qualche giorno prima, i funerali dei 5 agenti di scorta si svolsero nella Cattedrale di Palermo, ma all'arrivo dei rappresentanti dello stato (compreso il neo Presidente della Repubblica Italiana, Oscar Luigi Scalfaro), una folla inferocita sfondò la barriera creata dai 4000 agenti chiamati per mantenere l'ordine, la gente mentre strattonava e spingeva, gridava "FUORI LA MAFIA DALLO STATO". Il Presidente della Repubblica venne tirato fuori a stento dalla calca, venne spintonato anche il capo della polizia.

Pochi giorni prima di essere ucciso, durante un incontro organizzato dalla rivista MicroMega, così come in una intervista televisiva a Lamberto Sposini, Borsellino aveva parlato della sua condizione di "condannato a morte". Sapeva di essere nel mirino di Cosa Nostra e sapeva che difficilmente la mafia si lascia scappare le sue vittime designate.

Antonino Caponnetto, che subito dopo la strage aveva detto, sconfortato, "Non c'è più speranza...", intervistato anni dopo da Gianni Minà ricordò che "Paolo aveva chiesto alla questura – già venti giorni prima dell'attentato – di disporre la rimozione dei veicoli nella zona antistante l'abitazione della madre. Ma la domanda era rimasta inevasa. Ancora oggi aspetto di sapere chi fosse il funzionario responsabile della sicurezza di Paolo, se si sia proceduto disciplinarmente nei suoi confronti e con quali conseguenze"

Una settimana dopo la strage, la giovanissima testimone di giustizia Rita Atria, che proprio per la fiducia che riponeva nel giudice Borsellino si era decisa a collaborare con gli inquirenti pur al prezzo di recidere i rapporti con la madre, si uccise.

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